Il lavoratore con cassa o polizza sanitaria, che passa dal datore di lavoro, può recuperare in dichiarazione dei redditi solo la parte delle spese sostenute e non rimborsate. Questo avviene perché ha già avuto un’agevolazione fiscale e, di conseguenza, il premio versato (dal lavoratore o dall’azienda) non concorre al reddito.
Se a possedere la cassa o polizza sanitaria è , invece, un pensionato, la situazione cambia.
In questo caso, infatti, sono due gli scenari possibili:
- se il premio della polizza è pagato in parte dal pensionato e in parte dall’ex azienda (o da un fondo da essa istituito), la possibilità di detrazione è uguale a quella del lavoratore. Ciò vuol dire che solo la parte di spese mediche non rimborsate sarà recuperata con la compilazione del 730. La parte rimborsata dalla cassa non potrà essere portata nel 730. A volte, comunque, alcuni fondi consentono di dedurre la parte di premio pagata dal pensionato stesso
- se il premio della polizza è pagato solo dal pensionato, invece, è possibile portare in detrazione tutta la spesa sostenuta, compresa quella già rimborsata in parte dalla polizza. Un esempio di cassa sanitaria che prevede questo trattamento è il FASI – Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa – per i dirigenti di aziende e produttrici di beni e servizi
In questo appuntamento del nostro Assocaaf risponde, approfondiamo questo secondo scenario.
Quali documenti si devono presentare nel 730?
I documenti che il pensionato deve presentare sono:
- fattura
- ricevuta fiscale
- scontrino
- prospetti di rimborso dalla cassa sanitaria
I documenti devono essere tutti leggibili e riportare le indicazioni della spesa sanitaria sostenuta e pagata (rimborsata o meno dalla cassa sanitaria) dal pensionato stesso. In alcuni casi, inoltre, è richiesta anche la prescrizione medica.
Nel 730 2022 rientrano tutte le spese pagate direttamente dal pensionato nel 2021 (1° gennaio – 31 dicembre), indipendentemente da quando si è poi avuto il rimborso.
Attenzione!
Secondo il principio di cassa, per il recupero (detrazione o deduzione) della spesa in dichiarazione dei redditi, si tiene conto della data di avvenuto pagamento.
Tale principio ha, però, delle ricadute sulle prestazioni a convenzione diretta, ovvero quelle prestazioni effettuate dal pensionato e che sono state pagate direttamente – parzialmente o totalmente – dalla cassa sanitaria alla struttura erogante.
Questo perché, a differenza del pensionato che paga subito la prestazione sanitaria ricevuta, il fondo sanitario effettua il pagamento a distanza di tempo. Ciò vuol dire che, ad esempio, se hai sostenuto una visita medica nell’ottobre 2021, ma questa è stata pagata dalla cassa 90 giorni dopo, quindi nel gennaio 2022, la fattura deve essere dichiarata nel 730 2023. In questo modo, la detrazione non va persa.
In questa situazione, i documenti da presentare sono: la fattura sulla quale vengono indicati il nome della cassa che sosterrà la spesa, l’indicazione della prestazione effettuata e il soggetto fruitore della stessa. In aggiunta servirà la certificazione emessa dalla cassa nella quale sono indicati i riferimenti della fattura e la data in cui è stata pagata.
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